Una città araba misteriosamente abbandonata. Esistono nella tradizione popolare locale innumerevoli leggende e credenze che rendono questa località magica e al tempo stesso temuta, al punto che nessuno tra i locali si addentrerebbe tra le rovine dopo il tramonto. Uno dei siti di maggiore interesse storico della costa. Gli scavi che hanno portato alla luce oggetti come porcellane Ming, vetrerie e suppellettili persiane in terracotta smaltata, hanno indicato il XIII secolo come data di fondazione della città. Gede fu poi inspiegabilmente abbandonata nel XVII o XVIII secolo, perché il mare si ritirò o forse a causa delle invasioni delle tribù dei Galla, dal Nord. Le rovine di Gede sono immerse in una vegetazione lussureggiante con numerosi baobab.
La magia di Gede è tanto reale che, sostando nella corte del palazzo e guardando gli imponenti baobab che erano già lì quando la città venne costruita, si ha l’impressione di sentire l’acqua scorrere nel sofisticato sistema di condutture. Le abitazioni erano costruite con calce a base di corallo e terra. Le rovine sono abitate da intere comunità di scimmie che, abituate all’uomo, seguono i turisti che si addentrano tra le rovine e sembrano fare da ciceroni. Da non perdere al loro interno, la visita al rettilario e al laboratorio di riproduzione di farfalle.